G8 de L’Aquila: Fiat, Chrysler e Ducati Energia i fornitori di mobilità ecologica per i grandi della terra

ITALY-G8-FIAT-BERLUSCONI-MONTEZEMOLO-MARCHIONNE-ELKANNDoveva essere una fornitura mista di due società differenti Fiat per l’Italia, Chrysler per gli Stati Uniti invece con la recente acquisizione da parte di Fiat del gruppo Chrysler è diventata una monofornitura che ci rende orgogliosi. Il gruppo Fiat-Chrysler infatti, per il recente vertice del G8 in corso all’Aquila ha fornito una flotta di 221 veicoli così composta: Lancia Delta Executive, Iveco Massif, Fiat Ducato e le elettriche prodotte da Chrysler GEM e4. In particolare, si tratta di: 90 Lancia Delta, 85 veicoli commerciali Fiat Professional, 10 fuoristrada Iveco Massif e una nutrita schiera di veicoli elettrici, tra cui un Iveco Daily, due autobus Iveco Europolis e 33 “GEM® e4” prodotti dalla Global Electric Motorcars del Gruppo Chrysler. Gran parte della flotta è già stata impiegata in questi mesi nelle riunioni ministeriali preparatorie al vertice, che si sono svolte in varie città italiane su temi specifici quali lavoro, agricoltura, ambiente, sviluppo economico, giustizia e affari interni, scienza e tecnologia, finanze e affari esteri. Ad esclusione dei veicoli elettrici, destinati alla circolazione interna nella Caserma, tutti gli altri mezzi sono stati impiegati per i trasferimenti da e per gli aeroporti e l’eliporto dell’Aquila. L’intera flotta è stata gestita da personale specializzato del Gruppo Fiat, 24 ore su 24, che ha fornito assistenza e messa a punto anche per le Lancia Thesis blindate già in dotazione alle autorità italiane.

Oltre ai veicoli del gruppo Fiat-Chrysler è stata impiegata una flotta di 50 veicoli elettrici, quadricicli a emissioni zero. A produrre i veicoli e’ la Ducati Energia, la societa’ bolognese di Guidalberto Guidi. I quadricicli sono stati messi a disposizione gratuitamente da Poste Italiane per gli spostamenti all’interno dell’area del G8.

A questo proposito, ecoblog dice (vedi qui): “Solo scena? Bè le auto sono state usate per la passerella iniziale e serviranno a portare all’esterno i partecipanti. Tutto qui? Purtroppo si. Peccato perché un evento del genere con un impatto mediatico planetario poteva dare il buon esempio e gli organizzatori avrebbero potuto iniziare a stilare l’impronta ecologica di questo summit e un conseguente sistema per compensarla. Non sappiamo se all’interno della caserma di Coppito, Protezione civile e militari abbiano predisposto una raccolta differenziata dei rifiuti, o se siano stati usati prodotti derivati da materie riciclate, oppure se ci sono detersivi o saponi ecologici; se è stata diffusa una politica per il contenimento del consumo dell’acqua o se si usi energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Per ora dai politici presenti solo parole, parole, parole”.

Io penso di essere una persona con un grande rispetto per l’ambiente ed il pianeta in cui viviamo ma questo “integralismo” ecologico non lo amo e mai lo amerò…e spiego il perchè con una storiella capitata durante il periodo di studi universitari.

Andavamo in montagna con un gruppo di amici, circa 50 persone su un sentiero di montagna. Non è facile tenere il passo quando si è così tanti (molti escursionisti infatti ci insultavano perchè in troppi non si può andare per sentieri di montagna…) e può capitare di inciampare. Infatti ad una giovane studentessa capitò e si fermo sul ciglio del sentiero con alcune amiche ad attendere i soccorsi. Nel frattempo un mio compagno di studi si fermò con loro ad aspettare i soccorsi mentre il resto della comitiva decise di proseguire. Tale storia – mi è stata poi raccontata da due amiche diverse della stessa – la prima mi ha detto: “assurdo, su 50 persone soltanto una ha deciso di fermarsi a dare soccorso ed assistenza a Paola”, mentre la seconda “che grande Luigi che ha deciso di fermarsi e dare assistenza a Paola”.

Secondo voi chi ha usato meglio la sua libertà e capacità di valorizzare? Decisamente la seconda. Voglio dire che preferisco avere l’atteggiamento di colui che valorizza le iniziative in ambito ecologico, seppur piccole ma che almeno sono un punto di partenza per il cambiamento. Quindi ben vengano le flotte ecologiche sia al G8 che al G20, piccoli semi di una evoluzione in atto anche nella immobilità…oops! mobilità del potere politico.

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