La mobilità sostenibile secondo Prysmian SpA (osservatorio in collaborazione con Fleet Academy)

In occasione dei corsi di formazione organizzati da Fleet Academy sulla gestione delle flotte, saving, sicurezza e mobilità sostenibile Fleetblog ha cercato di scattare una fotografia su quello che è l’orientamento dei più importanti FLEET MANAGER, HR MANAGER, PROCUREMENT MANAGER, FACILITY MANAGER delle realtà italiane e straniere. Grazie alla loro preziosa collaborazione abbiamo raccolto le loro opinioni attraverso una serie di domande sui temi più caldi riguardanti il mondo delle flotte e che pubblicheremo, a partire da oggi sul nostro blog a beneficio dei nostri lettori.

Risponde oggi ai nostri quesiti l’Ing. Marco Scocozza, HQ Purchasing di Prysmian Spa. Quanto è importante la sostenibilità ambientale per la sua azienda e cosa state facendo in concreto? La Prysmian SpA ha tra i suoi obiettivi la riduzione media delle emissioni della flotta veicoli del 20% attraverso una car policy green basata sul downsizing e una car grid, per la scelta dei veicoli, ristretta a pochi modelli. Questo è un aspetto fondamentale per l’attuazione di una Car Policy Green. Dovendo scegliere, conta di più il rispetto dell’ambiente o il risparmio nei costi di gestione? L’argomento costi di gestione è ancora il problema principale e nell’ipotesi di una implementazione di una Green Strategy molto aggressiva le funzioni aziendali di maggiore ostacolo sono in particolare la direzione delle risorse umane e i drivers. Se poi ci fosse  un contributo economico da parte dello Stato questo certamente potrebbe contribuire positivamente all’implementazione di una Green Strategy all’interno azienda. Prysmian usa sistemi di verifica dei consumi di carburante effettivi dei singoli driver? Per quanto riguarda il monitoraggio dei consumi e delle emissioni non abbiamo uno strumento di verifica per i singoli driver, ad ogni modo in ottica green-saving-sicurezza, ritieniamo più efficace un sistema incentivante per i driver virtuosi rispetto ad un sistema penalizzante verso i driver meno attenti. Siccome solitamente l’intervistato è molto spesso anche un driver di auto aziendali oltre a gestirle, gli chiediamo: sarebbe disposto a ridurre le emissioni di CO2 della sua auto aziendale a tutela dell’ambiente? Lo farei e spero sia di esempio per gli altri nella misura del 20% (su una scala da 0 a 20%) e sarei d’accordo ad introdurre il concetto chi più inquina, più paga anche in azienda. Per quanto riguarda i drivers occorre introdurre poi corsi di guida ecologica per ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di carburante, l’educazione alla guida è fattore essenziale. Cosa fate per la sicurezza? Le nostre auto hanno una soddisfacente dotazione di sicurezza attiva e passiva dei veicoli in flotta a tutela dei nostri drivers, su quello non risparmiamo, certo i nostri drivers non amano particolarmente le alimentazioni alternative, per questo abbiamo puntato tutto sul downsizing e car grid con pochi modelli, ma con buone dotazioni di serie o opzionali. Saremmo piuttosto favorevoli alla istituzione di un premio aziendale per il guidatore più virtuoso, questo potrebbe essere d’esempio per gli altri.

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