Iva al 21%, Ipt con rincari fino al 2.000% (avete letto bene: d-u-e-m-i-l-a-p-e-r-c-e-n-t-o, anche se soltanto per modelli con tantissimi kW di potenza), costo dei carburanti aumentato di un quarto negli ultimi 12 mesi, imposte provinciali sull’assicurazione RC cresciute di 3 punti percentuali, superbollo per le auto più potenti: come al solito l’automobile è la vittima preferita dell’Erario sanguisuga. Quando si tratta di scovare quattrini, lo Stato centrale o le Amministrazioni locali (siano esse di destra, di centro o di sinistra nulla cambia) scovano sempre gli espedienti più fantasiosi per colpire senza pietà. E a pagare di più sono quasi sempre gli utilizzatori delle quattro ruote. Chi fa dell’auto un utilizzo aziendale è, ovviamente il più colpito: perché l’aumento dei costi dei carburanti incide in proporzione ai chilometri (e l’utilizzatore aziendale ne percorre in media 27.000 all’anno) e perché per le Assicurazioni l’utente di flotta è un automobilista con un tasso di incidentalità di tre volte superiore al driver privato (mi riferisco alla stangata sulle polizze avvenuta qualche mese fa).
Quale impatto avranno i recenti aumenti dei costi auto sulle tariffe di noleggio a lungo termine? Dai miei calcoli approssimativi, sono prevedibili aumenti di circa il 5-10% entro i prossimi 12 mesi. Ma, a inizio 2012 i rincari potrebbero colpire, e in modo addirittura più incisivo, pure le tasche dei driver che utilizzano l’auto aziendale in modo promiscuo (cioè anche per utilizzo personale). Come è noto, la normativa fiscale sull’auto aziendale prevede la possibilità per i dipendenti e i collaboratori coordinati e continuativi di utilizzare gratuitamente, anche per le proprie esigenze personali, autovetture, motocicli e ciclomotori aziendali. Ciò costituisce un fringe benefit e rappresenta, quindi, una componente della retribuzione che concorre alla determinazione del reddito di lavoro dipendente (o assimilato) ai fini fiscali; per effetto della armonizzazione tra base imponibile fiscale e contributiva il fringe rileva, inoltre, anche ai fini previdenziali e assistenziali, compresi i premi INAIL.
Il calcolo della trattenuta in busta paga per il fringe benefit è basato sui costi chilometrici dell’Aci. Dunque, quando l’Automobile Club d’Italia rileverà gli aumenti dei costi di gestione delle automobili a cui abbiamo accennato all’inizio di questo post, e li inserirà nel suo algoritmo di calcolo, potrebbero risultare amarissime sorprese, che si tradurranno in effettive decurtazioni nella busta paga.
Negli scorsi anni l’adeguamento dei costi chilometrici era fondamentalmente legato agli indici di svalutazione dell’Istat: per esempio, i dati pubblicati in Gazzetta Ufficiale a fine anno scorso e validi per il 2011, contenevano un aumento medio sui modelli più diffusi del 2-3% (ricordo che l’inflazione in Italia è stata del 2,7% nel 2010), così come negli anni precedenti aveva oscillato sempre tra l’1,5 e il 3%. Per il 2012, purtroppo, temo che non ci andrà così bene (sempre che l’Aci non decida di “calmierare arficialmente” le tariffe, ma questo sarebbe un provvedimento “politico” che esula dalle competenze dell’Ente…). In attesa di conoscere i nuovi costi chilometrici ufficiali, che non vedremo prima della fine dell’anno, ho provato a utilizzare qualche altra fonte di calcolo. Purtroppo Quattroruote, con l’ultima revisione delle pagine del “Mercato”, non pubblica più il dato del costo chilometrico (che pure esiste in Banca Dati e viene aggiornato mensilmente). Peccato, perché Quattroruote sarebbe l’unica fonte italiana alternativa all’Aci (seppur non riconosciuta ufficialmente dallo Stato).
Ho dovuto quindi rivolgermi all’estero. Precisamente all’Adac, cioè l’ente corrispondente all’Aci in Germania. Che pubblica i suoi costi chilometrici e li diffonde anche attraverso alcune riviste di settore. Ebbene, mettendo a confronto il costo chilometrico di un anno fa con quello odierno di alcuni modelli piuttosto diffusi, il risultato si traduce in aumenti che in alcuni casi sfiorano il 7-10%! Pur con un’inflazione tedesca nettamente inferiore a quella dell’Italia…
Non vorrei creare allarmismi, ma temo che nel 2012 assisteremo a un’impennata del fringe benefit. Anche se sarei ben lieto di essere smentito dai fatti e felicissimo di espormi al pubblico ludibrio!!!
[…] aumenti del 5% sull’anno precedente, per fortuna lontane dalle nostre previsioni (vedi qui), ma pur sempre fuori misura che aggravano ulteriormente il peso fiscale delle automobili nelle […]