Leasing o noleggio? La crisi impone scelte innovative

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad alcune sostanziali modifiche nelle scelte di acquisizione e gestione del parco auto da parte delle imprese, in conseguenza alla morsa della crisi economica. Per esempio il passaggio a vetture di dimensioni più contenute, o con motorizzazioni ridotte, l’aumento dell’importanza del Total Cost of Ownership, la riduzione dimensionale della flotta, il prolungamento dei contratti di locazione, l’allungamento delle durate eccetera.

Alcune scelte sono state un’iniziativa autonoma delle aziende, altre sono state suggerite dai fornitori, che sempre più si stanno qualificando come consulenti a 360 gradi. A mio avviso, ora occorre fare alcune riflessioni sulle modalità di acquisizione in relazione all’utilizzo e alla durata del parco auto. Siamo sicuri, ad esempio, che il noleggio a lungo termine sia sempre la formula migliore in termini di costi e qualità del servizio? Sicuramente per i grandi parchi auto la risposta è positiva, ma per le aziende di medie dimensioni, o quelle che stanno diminuendo in maniera sensibile la dimensione della flotta, probabilmente il leasing è in grado di formulare un’alternativa migliore. Mi spiego meglio. I canoni di noleggio sono in rialzo, soprattutto perché il valore residuo delle automobili, in tempi di crisi, sta scendendo a precipizio, per la scarsità della domanda di usato. I costruttori, pur di vendere, hanno alzato il livello degli sconti, ma di queste agevolazioni il cliente finale vede soltanto le briciole.

Con una formula di acquisto diretto, probabilmente si potrebbero ottenere vantaggi più cospicui. Saltando l’intermediazione del noleggiatore, per esempio, si potrebbe accedere direttamente a una scontistica privilegiata, che i costruttori dedicano alla clientela business. Fino a poco tempo fa, però, il maggiore ostacolo all’acquisto diretto consisteva nelle problematiche relative alla gestione. Ora, invece, i costruttori propongono pacchetti di manutenzione (ordinaria e strauordinaria), di assicurazione e di servizi che, guardacaso, ricordano molto l’offerta del prodotto noleggio a lungo termine. Cui si aggiungono i servizi finanziari che però costituiscono, aggregati ai pacchetti appena citati, una vera e propria leva commerciale di spinta all’acquisto.

Cosa significa tutto ciò? Che probabilmente il contatto diretto con il costruttore, potrebbe consentire sensibili risparmi nell’acquisiszione e nella gestione del parco aziendale. Perché spesso questi pacchetti promozionali, essendo un supporto finalizzato alla vendita, hanno un costo decisamente più accessibile (sconti, gratuità, tassi agevolati eccetera). Se poi associamo a queste nuove offerte, alcune considerazioni sulla durata del parco auto (che, di fatto, si sta allungando: le auto rimangono in flotta anche oltre quattro anni, anche perché le percorrenze stanno diminuendo), ci rendiamo conto che il valore dell’usato e la rivendita dello stesso potrebbe essere di minore impatto rispetto a qualche tempo fa. Ovvero: impariamo a sfruttare l’auto per buona parte della sua durata utile. Se un’auto oggi è in grado di percorrere oltre 200.000 km senza problemi, e se il costruttore è disposto a garantirci pacchetti di manutenzione a tariffe agevolate per percorrenze così elevate, perché non sfruttare questa opportunità e utilizzare l’auto portandola a valore quasi zero, anziché rinnovarla quando il suo ciclo di vita utile non è giunto nemmeno alla metà?

Il mio suggerimento finale è dunque questo: provate a partire da un foglio bianco e ridisegnate la vostra flotta secondo schemi differenti di modalità di acquisto, di pagamento e di durata. Chissà che non ne escano piacevoli sorprese per le casse aziendali.

Leave a Reply

Your email address will not be published.