
Quando è proponibile passare da una flotta con alimentazione tradizionale ad una a metano? E quanto è possibile risparmiare con una flotta di medie dimensioni a noleggio, mantenendo efficiente il modello di gestione dell’attuale car list?
Il Case Study di questo mese presenta l’analisi su questo tema per un cliente del settore industriale con una flotta totale di circa 200 auto.
SITUAZIONE INIZIALE
Il Cliente ha scelto ormai da qualche anno il noleggio a lungo termine come formula di acquisizione dei mezzi in flotta. Di conseguenza il parco è prevalentemente costituito da mezzi acquisiti con la formula full lease, con esclusione di poche decine di mezzi in proprietà presenti in azienda e frutto di processi di acquisizione e integrazione con altre realtà. I contratti di noleggio prevedono principalmente una durata di 48 mesi e un chilometraggio totale di 120.000 km. L’anzianità media del parco NLT è di circa due anni mezzo, oltre il doppio invece per le auto di proprietà.
La car list prevede 3 segmenti – Direzione, Manager (Dirigenti e Quadri), Commerciali e Tecnici – in una griglia chiusa costituita da vetture con alimentazione diesel e benzina.
I contratti di noleggio sono sottoscritti con tre fornitori, quindi un’ elevata frammentazione di modelli e scadenze.
L’incarico consiste nella realizzazione di un’analisi di fattibilità personalizzata così da valutare la possibilità di un passaggio, anche parziale, da alimentazione tradizionale verso quella a metano.
Gli elementi motivantiper questo tipo di attività, per la direzione aziendale che commissiona l’analisi, non sono solo di natura economica ma anche di adeguamento ad una politica green verso cui la azienda si sta muovendo.
La metodologia di lavoro, partendo dalla raccolta di dati relativi alle modalità di utilizzo dei mezzi (percorsi giornalieri, distanze da coprire, tempi e luoghi di attività, tipologia di utilizzo, necessità di carico, ecc.) prevede il confronto con le best practice, l’identificazione degli elementi rilevanti per le decisioni e la quantificazione del saving potenziale.
PROBLEMI AFFRONTATI
Particolare attenzione viene dedicata all’analisi della flotta – veicolo per veicolo – e alla ricostruzione degli aspetti quantitativi (percorrenze e consumi) e qualitativi (distribuzione delle assegnazioni per figure professionali, modalità di effettuazione dei rifornimenti e deroghe contrattuali). Anche la vetustà della flotta aziendale e gli standard di sicurezza, sono rientrati nelle componenti esaminate.
Gli aspetti economici e contrattuali della flotta sono confrontati con i dati di oltre 100 best practice di flotte aziendali importanti, mappate all’interno di Flotta Semplice®, il tool proprietario di GR advisory.
La mappatura e l’analisi approfondita delle specifiche attività gestionali – contratti, percorrenze, percorsi, utilizzo – vengono interpolati con i dati sulla rete di distribuzione del metano, con i dati di case automobilistiche, allestitori, costruttori di kit (per es.: Dual-Fuel). Considerando anche gli incentivi statali si è valutata la possibilità di realizzazione in sede di un impianto per il rifornimento “in house”.
SOLUZIONI IDENTIFICATE
L’analisi ha innanzitutto portato ad identificare quanti e quali mezzi potevano essere oggetto di una conversione verso il metano.
Il business case ha identificato un percorso di soluzioni esprimibile in 5 evidenze:
– Risparmio economico sui costi per i rifornimenti: fino al 40% di saving.
– Minore impatto ambientale: riduzione fino al 25% per le auto a maggiori emissioni
– Assenza di emissioni di idrocarburi pericolosi
– Libertà di circolazione anche in area a traffico limitato
– La vita per il motore solitamente si allunga rispetto ai modelli a benzina o diesel, dato che non c’è contaminazione nell’olio.
APPROFONDIMENTI
Potete utilizzare questo link per approfondire il caso e scaricare la scheda in pdf.