I dati delle immatricolazioni dei veicoli commerciali a luglio e ad agosto indicano che il mercato italiano mostra inequivocabili cenni di ripresa: +7,4% a luglio, +25,3% ad agosto. Nel dato cumulativo dei primi 8 mesi del 2015, le nuove targhe di mezzi da lavoro (fino a 3,5 tonnellate) sono cresciute dell’8,6% (in totale significa 6.500 autocarri in più). Sicuramente è presto per cantare vittoria: il comparto dei vcl è in crisi da molti anni, con immatricolazioni sempre più assottigliate. I dati di quest’anno, per dare un’idea, sono esattamente la metà rispetto a 8 anni fa.
Certamente però il segnale è positivo: è un indicatore inequivocabile che le imprese sono tornate a investire nel rinnovo del proprio parco mezzi. A proposito di circolante: giova ricordare che l’Italia, se già non brilla in quanto ad anzianità delle vetture per trasporto persone, è tra i fanalini di coda in Europa anche nel comparto mezzi commerciali. Il 40% dei veicoli che circolano nel nostro Paese sono ante-Euro 3. Dunque si tratta di mezzi inquinanti, gravati da chilometraggi esageratamente elevati, poco sicuri e per giunta scarsamente economici in termini di gestione.
Una parte dell’accelerazione delle immatricolazioni è dovuta alla spinta commerciale per lo smaltimento delle Euro 5 in stock: ormai quasi tutti i modelli a listino sono già disponibili in versione Euro 6.
Gli incentivi statali al rinnovo del circolante sono pochi e di scarsa entità. Oggi in pratica si può fare riferimento soltanto alla cosiddetta Legge Sabatini (n. 1329/65), in pratica la più vecchia normativa relativa alle agevolazioni agli acquisti di beni strumentali per imprese (compirà a novembre prossimo 50 anni!) e anche la più utilizzata dalle aziende. Capite da soli che, pur confermata in ogni Legge Finanziaria annuale, modificata e riadattata alla bisogna, la “Sabatini” è decisamente troppo poco.
Sembra però che qualcosa, nei meandri della politica, sia stia muovendo. Potrebbero esserci iniziative per favorire gli investimenti delle imprese già nella prossima Legge di Stabilità. Anche se il Governo Renzi ha indicato in modo inequivocabile quale sia la sua linea strategica: prima favorire i privati (lavoratori e famiglie), in un secondo tempo incentivare le imprese. Nelle dichiarazioni d’intenti (sperando che non siano i soliti comodi “annunci elettorali”), in ordine cronologico si parla di abolizione della tassa sulla prima casa (2016), di interventi su Ires e Irap (2017) e una rivoluzione sugli scaglioni Irpef e sulle pensioni (2018).
Per il momento, insomma, salvo possibili “aiutini” di fine anno, le aziende che intendono rinnovare il proprio parco di veicoli commerciali possono contare quasi soltanto sulla generosità dei costruttori che, in effetti, stanno spingendo sull’acceleratore in modo molto efficace: sconti, promozioni, agevolazioni finanziarie, pacchetti assicurativi e di manutenzione. Insomma, a dare un’occhiata ai prezzi (e ai canoni di noleggio), l’Italia sembra diventato un Paese dei balocchi: basta osservare le tariffe del long rent che, rispetto a tre anni fa, offrono mezzi decisamente all’avanguardia (Euro 6) a prezzi inferiori in alcuni casi anche del 20%.