Come a ogni fine d’anno, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato lo scorso 15 dicembre (nel Supplemento ordinario n. 66) il Comunicato dell’Agenzia delle Entrate contenente le tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motocicli elaborate dall’ACI, che servono a determinare il compenso in natura per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti delle aziende.
I costi chilometrici sono necessari per quantificare l’importo dei rimborsi spettante ai dipendenti o professionisti che utilizzano il proprio veicolo svolgendo attività a favore del datore di lavoro ed anche per la determinazione del fringe-benefit, cioè della retribuzione in natura che deriva dalla concessione in uso ai dipendenti dei veicoli aziendali che vengono destinati ad uso promiscuo per esigenze di lavoro e per esigenze private. Le tabelle Aci del benefit auto sono predisposte sulla base di una percorrenza annua di 15mila chilometri, che è quella prevista dal Fisco per il calcolo del reddito da indicare in busta paga. Il fringe benefit annuale, riportato nell’ultima colonna delle tabelle, è ottenuto moltiplicando il costo al chilometro dell’autovettura interessata per 15mila e calcolando quindi il 30% del risultato, quota che la legge attribuisce appunto all’uso privato da parte del dipendente.
Negli anni passati molte aziende hanno fatto ricorso alla formula del rimborso chilometrico ai dipendenti, perché hanno rinunciato ad avere una propria flotta, o ne hanno ridotto sensibilmente le dimensioni: preferiscono che i lavoratori utilizzino l’auto propria anche per gli spostamenti professionali, riconoscendo loro il rimborso chilometrico a tariffe Aci. Questo avviene perché la convenienza fiscale ad avere un parco aziendale in Italia è molto ridotta. Conti economici a parte, questa scelta potrebbe avere una ricaduta negativa sul versante della sicurezza: non sempre, infatti, il dipendente è dotato di un’auto propria moderna ed efficiente.
Gli importi delle tabelle Aci per il 2016 hanno fatto registrare piccole variazioni al rialzo rispetto a quelle in vigore nel 2015: siamo attorno al 2,5%, con incrementi più significativi per alcuni modelli aggiornati durante l’anno o che hanno subito aumenti di prezzo più elevati. I rincari, infatti, sono calcolati sulla base del valore dell’inflazione e sulle variazioni dei prezzi delle auto e dei costi di manutenzione.
Analizzando le tabelle, si possono confrontare i costi chilometrici di tutti i modelli in vendita e anche quelli fuori produzione. Il fleet manager, dunque, può anche utilizzarle come strumento di lavoro per la scelta delle vetture da inserire in car policy. Ecco qualche esempio. L’Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTD-m 175 CV ha un costo chilometrico di 0,5313 euro, per un benefit complessivo annuo di 2.391 euro; una Citroen DS4 2.0 BlueHdi 180 CV, invece, vale rispettivamente 0,5562 e 2.503 euro. Se si vuole paragonare una station wagon “premium” con una “generalista”, questo il risultato: Audi A4 2.0 TDI 150 CV 0,5834 euro/km e un fringe benefit annuale di 2.625 euro, Mondeo 2.0 TDCi 150 CV 0,5291 euro/km e fringe benefit complessivo di 2.625 euro. La differenza, quindi è minima: circa 5 cent a km.
Se si vuole mettere a paragone alimentazioni diverse, come il gas e l’ibrido, emergono risultati interessanti: per esempio, una Ford Fiesta a gpl ha un costo chilometrico di 0,3891 euro, mentre una Toyota Yaris Hybrid raggiunge gli 0,4267 euro a km. Se si sceglie un’auto elettrica abbastanza “importante”, come la BMW i3, si ottiene un costo chilometrico di 0,4686 (pochi cent in più rispetto alla Yaris), mentre una Ford Focus Electric si posiziona su un livello superiore (0,5036 euro/km). La Renault Zoe è l’auto a emissioni zero più economica da gestire: soltanto 0,3422 euro al chilometro. Ma non è l’auto presente nei listini del nuovo più efficiente dl punto di vista gestionale: è, invece, la Dacia Sandero 1.5 dCi 75 CV, che ha un costo chilometrico di soli 0,3235 euro, mentre il fringe benefit annuale ammonta a 1.455 euro.
Sul sito dell’ACI, all’indirizzo internet www.aci.it, è possibile visionare il calcolo direttamente online, oppure scaricare le intere tabelle.