
All’articolo 5, sono riportate le misure per incentivare la mobilità sostenibile, in cui si mettono a disposizione degli enti locali con un ambito territoriale dalla popolazione superiore ai 100.000 abitanti 35 milioni di euro. I fondi sono finalizzati, tra l’altro, a iniziative di car pooling, car sharing, a finanziare progetti di riduzione del traffico lavorativo, dell’inquinamento e della sosta presso le sedi di lavoro. Un’opportunità che le grandi aziende non devono lasciarsi sfuggire. Tra le idee più interessanti contenute in questa Legge, l’opportunità di ottenere a titolo gratuito “buoni di mobilità” per i lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili.
I fondi sono limitati, specie considerando che, secondo una recente ricerca commissionata dall’Anci (l’associazione dei Comuni), i cosiddetti “city users”, cioè coloro che entrano quotidianamente nelle città provenendo da territori limitrofi utilizzando l’automobile sono 1,8 milioni in Italia, molti concentrati soprattutto in tre città (Milano, circa mezzo milione al giorno, Roma 300.000, Napoli 200.000). Due terzi degli 1,8 milioni di city users viaggia sempre da solo. Se gli occupanti dei veicoli fossero sempre due, l’Anci ha calcolato che si risparmierebbero 360 milioni di euro di spese all’anno e si emetterebbero 660.000 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera. In ogni caso, l’opportunità è interessante, specie per le aziende che hanno in programma qualche progetto di mobilità sostenibile da varare nei prossimi mesi.