Il mercato dei privati fa gola a tutti. Oltre il 60% delle auto che vengono immatricolate in Italia ogni anno sono intestate a un codice fiscale. Da gennaio ad agosto del 2016, anno di grazia del mercato dell’auto con una crescita del 17,5% sul 2015, i privati che hanno acquistato un’auto nuova sono stati quasi 800.000 (+120.000 rispetto all’anno scorso) e a fine d’anno, secondo le previsioni di Dataforce, saranno 1,15 milioni. Quanti di questi acquirenti potrebbero essere interessati all’affitto anziché all’acquisto diretto? Tanti, tantissimi.
Perché anche per i privati (compresi quelli che utilizzano, come professionisti, il proprio codice fiscale non avendo una partita Iva) valgono quasi tutti i vantaggi che, negli anni passati, hanno fatto propendere verso il noleggio quasi tutte le aziende grandi, moltissime di medie dimensioni e un numero sempre maggiore tra le piccole. Nessun investimento importante (o minimo esborso) iniziale, un pacchetto di servizi manutentivi, burocratici e assicurativi completo, la suddivisione della spesa in un’unica rata mensile, zero sorprese impreviste, nessuna necessità di gestire l’usato. Manca soltanto la fiscalità, ma è un tema che al privato non crea nessuna attesa.
L’ostacolo del noleggio al privato, fino a poco tempo fa, era costituito dalla mancanza di una rete di distribuzione vera e dall’accessibilità creditizia. Quest’ultimo problema sembra ormai risolto, con le banche che hanno un po’ riaperto i cordoni della borsa a chi si dimostra un pagatore affidabile. Per il primo… ci si sta attrezzando. Come più volte ricordato da Fleetblog, ormai quasi tutti i noleggiatori a lungo termine stanno puntando sul privato, con accordi con i concessionari d’auto, ma anche attraverso formule innovative realizzate su misura per questa tipologia di cliente. Non più, quindi, riciclando semplicemente prodotti business. Auto piccole, da tenere più o meno a lungo, di modelli che “sfiziano” il pubblico, con percorrenze chilometriche variabili a piacimento, se se ne presenta la necessità (è il caso, per esempio, del prodotto RicariCar di ALD Automotive). Con l’aggiunta della possibilità di variare, magari soltanto per qualche settimana all’anno, la taglia della vettura, per esempio in occasione delle vacanze (vedi Drive Different di Car Server). Oppure con la possibilità di testare quattro modelli diversi per un anno, da ruotare di tre mesi in tre mesi, e poi scegliere il modello più adatto per i periodi seguenti (come propone 4Seasons di LeasePlan).
Appropriati canali di distribuzione, dicevamo: possono essere i concessionari, oppure i nuovi negozi che propongono il noleggio e non la vendita, oppure le piattaforme di e-commerce (come Hurry!) oppure i supermercati. Sì, perché la grande distribuzione organizzata ha bisogno di creare valore per fidelizzare i suoi clienti. E non c’è nulla di meglio per un ipermercato che supportare il cliente in una voce di spesa così impegnativa come l’automobile. Garantendo le offerte migliori e alternative per le sue esigenze di mobilità. Dopo gli accordi di Car Server con la catena IperCoop Lombardia, la presenza di LeasePlan negli outlet McArthurGlen e l’apparizione di corner spot in co-branding con grandi marchi della distribuzione da parte di numerosi player del NLT, anche ALD Automotive ha annunciato un accordo strategico di grande respiro, quello con la catena Finiper, uno dei big della GDO, forte di 27 centri commerciali (17 in Lombardia, Piemonte e Veneto e poi giù fino all’Abruzzo, lungo la dorsale adriatica).
Il prodotto di noleggio a lungo termine si chiamerà IperMobility powered by ALD Automotive, e si annuncia come molto innovativo. Sarà lanciato tra ottobre e novembre presso l’ultima nata tra le sedi degli Iper, il faraonico Centro di Arese, oggi il più grande d’Europa, dove un tempo c’erano le catene di montaggio dell’Alfa Romeo.