La chiusura d’anno mi impone ulteriori riflessioni sul 2011 e qualche anticipazione sul 2012. Prendo spunto dai dati tendenziali che l’Unrae ha diffuso nella sua consueta conferenza di fine d’anno: ecco i numeri fondamentali. Quest’anno si sono immatricolate circa 1,75 milioni di auto nuove (nel 2010 1,95), con una contrazione di quasi 11 punti percentuali. Abbiamo acquistato più auto a gasolio, le vetture a gas sono scese a quote risibili (sono ormai soltanto poco più del 5% dell’immatricolato, con un calo dell’80% per le auto a gpl e del 40% per quelle a metano), abbiamo fortemente risentito degli aumenti dei costi di gestione, dovuti in gran parte alle manovre di riduzione del debito e della spesa pubblica, che hanno letteralmente massacrato il comparto Automotive.
In pratica usiamo meno l’automobile, e soltanto quando non se ne può fare a meno. A riprova di ciò, basta osservare i dati sulle percorrenze medie annue: oggi chi usa una vettura a gasolio percorre 15.800 km all’anno, chi ha un’auto a benzina soltanto 8.400 km (fonte: Unione Petrolifera). Con un calo rispettivamente del 30 e del 25% rispetto a un decennio fa. Taglio drastico anche sui consumi di carburante, sia perché facciamo meno strada sia perché utilizziamo auto più risparmiose: ogni vettura che circola in Italia ha consumato in media nei 12 mesi del 2011 547 litri (benzina) o 873 (gasolio), con una decurtazione del 40% rispetto all’anno 2000. In compenso, la spesa per il pieno è rimasta pressoché inalterata, considerando gli aumenti dei prezzi e l’inflazione.
Un dato positivo, però, in questo mare di notizie brutte, c’è: nel 2011 le immatricolazioni di auto aziendali sono cresciute, raggiungendo, tra acquisti diretti e noleggi, il 33,6% del mercato. Il noleggio è cresciuto del 9%, le intestazioni a utenti finali con partita Iva del 3%.
E nel 2012 che accadrà? L’Unrae (ma anche tutte le altre associazioni di categoria) prevede un’ulteriore contrazione delle vendite: 1.680.000 immatricolazioni (-4%). Con una supplementare discesa della quota dei privati attorno al 65%. Non potrebbe essere altrimenti, dato che le previsioni parlano di contrazione del Pil dello 0,6% (+0,6 nel 2011), di diminuzione dei consumi dello 0,8% (+0,7%) e di un tasso di disoccupazione alll’8,5% (8,1%). L’unico mercato con prospettive di crescita, dunque, sarà il comparto aziendale.
Che quindi, giocoforza, finirà nel mirino di tutti i Costruttori d’auto: generalisti e premium. Si affacceranno a questo settore, che è l’unico che garantisce in prospettiva volumi in aumento, anche player che, per tradizione o per mancanza di prodotto adatto, si rivolgevano quasi esclusivamente alla clientela retail. Come per esempio i marchi coreani Chevrolet, Hyundai e Kia.
Ma crescerà la quota di vendite business anche per Nissan, Peugeot, Renault e Citroen, ossia i costruttori che negli ultimi tempi hanno saputo interpretare in modo nuovo le esigenze dei clienti aziendali. Come? Investendo nella realizzazione di modelli innovativi, in termini di forme, stile, motorizzazioni e posizionamento sul mercato.
Il proliferare di crossover, ma anche la diffusione di modelli ibridi e i primi tentativi di diffondere le auto elettriche, verranno premiati dai risultati del 2012, come conseguenza anche dei cambiamenti che le aziende clienti stanno apportando alle proprie Policy. Anche il costruttore nazionale, il Gruppo Fiat, che pur ha operato finora soprattutto sui segmenti tradizionali, sta rompendo gli schemi: la nuova Panda, per esempio, è molto più “trasversale” rispetto alla generazione precedente. Così come l’arrivo della nuova monovolume medio-piccola (chiamata provvisoriamente “L-Zero”), aprirà nuove prospettive di mercato, come già ha fatto la Freemont.
Il 2012 sarà un anno importante per le flotte aziendali, anche perché sono previste tantissime novità di mercato appositamente studiate per questo comparto. In questo settore, a farla da padroni, saranno soprattutti i player tedeschi, con BMW in grande evidenza grazie alla nuova Serie 3. Opel vorrà consolidare la propria quota di mercato, conquistata grazie alle recenti Insignia, Meriva, Zafira ed Astra, ma si affaccerà pure all’elettrico con l’ibrida extended-range Ampera. Ford inizierà la rincorsa ai concorrenti generalisti, con la B-Max e la nuova Mondeo. Anche Mercedes è posizionata su un cambio di strategia: meno berline e station wagon tradizionali, più auto “crossover”: Classe A e Classe B in primis. Audi, che ha conquistato la leadership nelle flotte premium, non si fermerà a dormire sugli allori…
Chi vincerà la sfida del 2012? E’ presto per dirlo, ma è certo che chi vorrà imporsi con quote consistenti di mercato dovrà rivedere il modello organizzativo e distributivo delle proprie reti. E, guardacaso, sono molti i costruttori che, in questi mesi, stanno mettendo mano proprio alle loro strutture commerciali business.