
Negli ultimi anni, infatti, l’attenzione di chi sviluppa la sicurezza degli autoveicoli si è estesa dai sistemi di sicurezza passiva (airbag, cinture di sicurezza, resistenza agli urti, ecc), già consolidati, ai sistemi avanzati di sicurezza attiva, pensati principalmente per prevenire situazioni di pericolo e incidenti. In particolare, il protocollo Euro NCAP 2016 ha già inserito diversi elementi ADAS, tra cui la frenata di emergenza autonoma, i sistemi di controllo assistito della velocità, il mantenimento della corsia, i sistemi di rilevamento della segnaletica, ma si tratta solo dei primi passi verso la guida autonoma del futuro. Alla stesura dei nuovi protocolli, partecipa anche CSI. Società del gruppo IMQ e centro di eccellenza nell’attività di testing, verifica e collaudo del settore automotive, CSI in qualità di laboratorio accreditato Euro NCAP (in Europa sono solo 7) lavora in sinergia con tutti gli attori del sistema per individuare quali saranno i requisiti di sicurezza del futuro.
Sicurezza attiva e passiva
Dal 1997 ad oggi, molto si è fatto per quanto riguarda il miglioramento della sicurezza degli occupanti e degli utenti vulnerabili della strada, tramite i requisiti sia di legge e sia dei protocolli volontari come Euro NCAP che, in base all’ETSEC PIN Report, hanno contribuito a salvare in questi venti anni oltre 78.000 vite.
L’obiettivo di sicurezza è legato anche ad un indirizzo politico: la Commissione Europea sta comunicando diverse direttive, tra cui il piano “L’Europa in movimento”, per migliorare la sicurezza stradale anche attraverso l’innovazione tecnologica e l’automazione. Scopo finale? Quello di dimezzare gli incidenti stradali in Europa entro il 2020, passando dai 31 mila del 2010 a 15.000.
Nel campo della sicurezza passiva, i sistemi sono sempre più efficienti e numerosi. Così come le verifiche: si pensi che nei laboratori CSI, i crash test svolti in media per lo sviluppo di un nuovo modello di auto sono prossimi al centinaio. Ma per aumentare ulteriormente la sicurezza degli occupanti del veicolo e dei pedoni si è reso anche necessario ridurre gli effetti delle distrazioni di chi è al volante, attraverso i sistemi ADAS che, secondo alcune ipotesi dovrebbero comportare una riduzione degli incidenti, entro il 2020, compresa tra l’11,6% e il 45,4%.