
Non è questa la sede opportuna per fare un’analisi sociologica sul successo di suv e crossover, però limitiamoci agli elementi essenziali che ne stanno decretando il gradimento: la praticità d’utilizzo, l’immagine, lo stile. Cui si aggiunge, in particolare per le flotte aziendali, l’alto valore residuo dell’usato. E’ proprio quest’ultimo l’elemento su cui vale la pena concentrarsi: rispetto alle altre tipologie di carrozzeria, suv e crossover mantengono assai meglio la quotazione, in particolare nei primi 3.4 anni dall’immatricolazione.. Ovvero proprio il periodo di utilizzo delle auto aziendali. Una sorta di “tesoretto” che, per le imprese che acquistano, si traduce in un minor esborso nel momento in cui permutano l’usato, e per le aziende che noleggiano, in una rata più bassa dei canoni. A parità di segmento, questi veicoli garantiscono un Total Cost of ownership inferiore dal 5 al 10%.
Ecco perché, in un periodo di calo delle attività ordinarie dovuto alle ferie, i fleet manager possono permettersi di fare qualche riflessione sulla Car Policy, analizzando quali nuovi modelli stanno per fare il loro ingresso sul mercato e quindi possono essere inseriti nella Car Grid dei prossimi mesi. Le novità in arrivo sono una vera valanga: le piccole Seat Arona, Citroen C3 Aircross (la sostituta della C3 Picasso), la seconda serie della Dacia Duster, le compatte Kia Stonic, Hyundai Kona, Opel Grandland (derivata dalla Peugeot 3008), Volkswagen T-Roc (una sorta di Golf Suv), la Volvo XC40, la BMW X2 (versione coupé della X1), la Mitsubishi Eclipse Cross, la Subaru XV rinnovata. Un gradino più in alto, la nuova BMW X3, la Renault Koleos (niente a che vedere con la vecchia edizione, di cui conserva soltanto il nome), la Volkswagen Tiguan Allspace (a 7 posti), la Skoda Karoq, la DS7 e la Range Rover Velar. Anche il segmento “alto” proporrà nei prossimi mesi molte novità: la BMW X7, la terza generazione della Volkswagen Touareg, l’Audi Q8 e persino la Lamborghini Urus e una Suv Rolls-Royce, sulle orme della ex-cugina Bentley Bentayga, tanto appariscente quanto di successo.
Su quali modelli puntare? Senz’altro su quelli prodotti dai premium brand, perché sono quelli che garantiscono un maggior valore residuo. Ma attenzione: in questo segmento particolare (e sempre più importante) del mercato, le gerarchie tradizionali potrebbero essere rovesciate: lo provano il successo di suv quali Alfa Romeo Stelvio e Jaguar F-pace. Ma anche, nel segmento inferiore, della Seat Ateca e delle ultime edizioni di Kia Sportage e Hyundai Tucson. Da ultimo, un consiglio: le aziende che implementeranno la Car Grid con i nuovi suv, analizzino con cura le percorrenze effettive: con questi nuovi modelli si può anche ipotizzare un allungamento dei periodi di locazione. Affidabilità e tenuta del valore potrebbero consentire un’ulteriore sensibile riduzione dei canoni.